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Anello Onice Nero in argento 925%

89,00

Disponibilità: 4 disponibile

Anello in argento rodiato 925% (5,13 gr circa, varia a seconda della misura) con pietre di onice (taglio salomite).
Misura anello: Anello Ø 20 mm

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Descrizione

I freni dell’Anello Onice Nero in argento sono stati prototipati a mano al banchetto. Ne sono stati realizzati di due tipi, uno piatto e uno doppio, con l’aiuto di frese,poi, sono stati forati. Per velocizzare i tempi di produzione, quindi, sono stati gommati (sono, cioè, stati fatti degli stampi in gomma siliconica) e attraverso la vulcanizzazione ne sono stati riprodotti trentasei, diciotto piatti e diciotto doppi; in seguito sono stati rifiniti con lime e carte abrasive (dalla più grossa alla più fine). Per assemblare l’anello sono stati usati aghi da 0,40 mm. Ogni ago è stato fatto passare in un foro del freno piatto, e dopo avervi inserito le perline ed i freni doppi è stato fatto uscire dal foro di un altro freno piatto e chiuso con la microfiamma. Una volta ripetuti i passaggi e composto l’anello è stato quindi rifinito con i gommini e lucidato, prima con la spazzola in crine e la pasta gialla (a velocità minima per togliere gli ultimi graffi rimasti e a velocità massima per rifinire il tutto) ed in seguito con la spazzola in cotone morbida ed il rossetto (sia a velocità minima che a velocità massima). Una volta lucidato è stato lavato con acqua calda e sapone per gioielli (nell’ultrasuoni, macchinario che con scariche di ultrasuoni lava accuratamente l’oggetto) e fatto asciugare ricoprendolo con della sabbia specifica. Infine è stato sottoposto a rodiatura (bagno galvanico).

Anello in argento con pietre di onice nero

Nell’intento di completare la collezione Moduli di Luce ho voluto realizzare un anello fasciante con pietre di onice nero che potesse avere le stesse caratteristiche dei pezzi precedenti e potesse risultare altrettanto bello e rifulgente, ma anche comodo e non troppo impegnativo. Lavorare una trama argentea e dura non è certo la medesima cosa che lavorare un tessuto più o meno flessibile, soprattutto se lo scopo finale tende ad essere il medesimo, ossia la morbidezza e l’adattabilità al corpo; nel caso di una anello poi tutto si complica, è un oggetto piccolo, cilindrico ed in genere rigido per sua natura, una sfida troppo ghiotta per non essere colta!
Tralascerò la descrizione delle fasi di lavorazione per raccontare due curiosità. La prima è che mentre lavoravo assorto e concentrato, all’improvviso mi sono sentito un po’ come Aracne, la figura mitologica d’origine greca, abilissima a tessere ma punita da Atena per l’arroganza e la superbia dimostratale e trasformata in un ragno costretto a filare ragnatele dalla bocca per tutta la vita. Non intendevo sfidare Atena ma compatii la povera Aracne ed il suo terribile destino. La seconda curiosità, invece, è più tecnica e riguarda un tipo di tessitura che, in quel periodo, un’amica mi ha fatto conoscere e che lei ha avuto la fortuna di imparare dalla nonna: la tessitura a tavolette. Il suo impiego pare risalga all’età del ferro, fu molto usata anche dai Longobardi e nel Medioevo pare fosse abitudine adoperarla per la decorazione degli abiti. Essa consiste in tante tavolette con dei fori attraverso i quali passano i fili, intrecciando le tavolette (se si ha esperienza ad una velocità esagerata mantenendo eleganza nei movimenti) si sviluppa la trama; questo tipo di metodo per filare è adatto a produrre tessuti stretti e lunghi come lacci, nastri e cinture.
Come diceva Luigi Giussani:

“La vita ci è stata data per una creatività. Il tempo è come il tessuto su cui occorre disegnare una creazione “.

Alla stessa serie di gioielli in onice nero appartiene anche il bracciale con pietre dure e i ciondoli con pietre dure.

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