Home | , | Ciondolo artigianale in bronzo e argento

Ciondolo artigianale in bronzo e argento

79,00139,00

Disponibilità: 5 disponibile
  • Ciondolo in bronzo chiaro (18 gr), chiusura e capicorda in argento dorato 925% (1,80 gr), rasello nero.
  • Ciondolo con capicorda e chiusura in argento rodiato 925% (23,30 gr), rasello nero.

Dimensioni del ciondolo: 52x78x6 mm

Laccio regolabile da 445 a 490 mm

* Cancella selezione

Descrizione

Ciondolo prototipato a mano con fili e lastre in cera. Con uno specillo a lima sono state intagliate le foglie e ricavate le venature, poi con uno specillo a punta e con la fiamma (spiritiera) sono stati saldati sul filo (che riscaldandolo con le mani è stato lentamente girato), in seguito è stata fusa della cera ed è stata applicata sulle foglie per rifinirle. Attraverso un processo di microfusione il ciondolo è stato portato da cera a metallo e rifinito con lime, frese e carte abrasive (dalla più grossa alla più fine). Portato a lucidare è stato passato prima con spazzola in crine e pasta gialla, a velocità minima (per togliere gli ultimi graffi rimasti) e a velocità massima (per rifinire il tutto), ed in seguito con spazzola in cotone morbido e rossetto d’ossido di ferro, sia a velocità minima che a velocità massima. Una volta lucidato è stato lavato con acqua calda e sapone per gioielli (nell’ultrasuoni, macchinario che con scariche di ultrasuoni lava accuratamente l’oggetto); fatto asciugare ricoprendolo nella sabbia specifica, per concludere i componenti in argento sono stati sottoposti a rodiatura (o bagno galvanico).

Ciondolo artigianale della Collezione “Fantasie”

La collezione Fantasie prende il nome da un mio antico sogno da artigiano-orafo (quale sono), ossia quello di creare dei gioielli, di una certa grandezza, utilizzando due tipi di cere da modellazione, quella a fili e quella a lastra. Realizzare una foglia, nel tentativo di ricreare su metallo quella che in natura è la sua complessità, mi ha sempre incuriosito molto, una sorta di atavica sfida creativa tra l’uomo e la natura.
Per quanto, ad alcuni, possa apparire strano, tantissime sono le creazioni in metallo prezioso dell’arte orafa che nascono da un materiale tra i più poveri, malleabili ed affascinanti che si conoscano, la cera. Quella che tecnicamente viene definita “microfusione a cera persa”, è nota fin dai tempi più antichi a livello globale: nell’antico Egitto, in Mesopotamia, in Africa (presso la civiltà di Benin) e in Cina (durante la dinastia Shang); ancora, già prima della scoperta dell’America le civiltà Maya, Aztechi e Inca padroneggiavano da tempo questa tecnica per realizzare gioielli. In Europa si sviluppò rapidamente nell’età del bronzo con gli Etruschi e i Celti. Nella produzione orafa fu perfezionata solo in seguito all’applicazione della stessa per la realizzazione di protesi odontotecniche, nel 1907, ma a tutt’oggi è una delle tecniche più usate. In breve, il procedimento prevede la realizzazione di un prototipo in cera dal quale si ottiene un calco, o matrice (Gomme siliconiche) capace di riprodurre infinite copie del modello iniziale. I vantaggi di questa tecnica sono svariati, solo per fare alcuni esempi: la possibilità di realizzare geometrie complesse da un unico microfuso, l’opportunità di scegliere la lega metallica più appropriata al proprio progetto o, ancora, il fattibile abbassamento dei costi di produzione per via della riduzione di successive lavorazioni meccaniche.
Parafrasando lo scrittore ed esploratore, Antoine de Saint-Exupéry:

“Un ammasso di cera cessa di essere un mucchio di cera nel momento in cui un solo uomo la contempla immaginandola, al suo interno, come un gioiello”.

Scopri anche gli orecchini foglia di questa collezione.

Ulteriori informazioni

Materiale

,

Tags: ,