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Ciondolo Gufo in argento, opale, labradorite e onice

129,00

Disponibilità: 5 disponibile

Ciondolo gufo, catenina e chiusura in argento rodiato 925% (12,10 gr), pietre: opale di fuoco (taglio salomite), labradorite (taglio salomite), onice (taglio salomite).

Catenina in argento doppia misura 440+30 mm

Dimensione ciondolo: 19x44x5 mm

5 disponibili

Descrizione

Il ciondolo Gufo è stato prototipati a mano con cera limabile. Sono state intagliate le forme desiderate e poi modellate con frese e lime, poi dei fili in cera di diverse misure, sono stati modellati e aggiunti, saldandoli, alle forme principali con la fiamma di una spiritiera ed uno specillo a punta. Finito di modellare, è stato sottoposto a microfusione e rifinito a banchetto con lime, frese e carte abrasive (dalla grana più grossa alla più fine). Sui pezzi sono stati fatti dei fori con frese a punta fina e saldati tra loro con un filo d’argento; il tutto poi è stato messo in acido. Ripresi i pezzi sono stati incastrati nella pece e con delle frese coniche e dei bulini sono state incastonate le pietre, inserite le perline e fermate con dei pallini fatti con la microfiamma. Rifinito tutto con i gommini e le carte abrasive dalla grana fine, sono stati quindi assemblati con le catenine e le chiusure d’argento. Sono stati portati a lucidare, prima con spazzola in crine e pasta gialla, a velocità minima per togliere gli ultimi graffi rimasti e a velocità massima per rifinire il tutto, ed in seguito con spazzola in cotone morbido e rossetto d’ossido di ferro, sia a velocità minima che a velocità massima. Una volta lucidati sono stati lavati con acqua calda e sapone per gioielli (nell’ultrasuoni, macchinario che con scariche di ultrasuoni lava accuratamente l’oggetto), fatti asciugare ricoprendoli con sabbia specifica ed infine, sottoposto a rodiatura, o bagno galvanico.

Ciondolo Gufo: un portafortuna prezioso

Questo ciondolo a forma di Gufo rappresenta un’ulteriore sviluppo della mia idea di gioielli a forma di Animaletti. Le sue caratteristiche principali, la snodabilità dei pezzi in argento e la presenza delle pietre, lo rendono particolarmente simpatico ma allo stesso tempo molto elegante. La scelta di utilizzare le pietrine di labradorite e onice per ricreare il piumaggio, e l’opale di fuoco per dare agli occhi quello scintillio tanto tipico (e tanto inquietante) dei rapaci, è stata dettata dalla volontà di riprodurre con materiali il più possibile naturali gli elementi caratteristici di quest’animaletto notturno. Per questo ciondolo, come per altri di questa collezione, ho preferito abbandonare la tecnica del pavé ed introdurre le pietrine in fili semi-rigidi d’argento che, una volta allocati, sono stati fermati all’esterno della struttura.

Gufo: simbolismo e mito

I numerosi anni trascorsi nel negozio di Gioielleria, di cui ero proprietario, mi hanno dato modo di venire a contatto con una mole gigantesca di persone, personalità, esigenze e richieste. Ricordo, tra i molti, una cliente appassionata di gufi, ne comprava di tutti i tipi e sotto qualunque forma perché, a differenza del luogo comune che li vuole portatori di catastrofi, per lei rappresentavano animali portafortuna per eccellenza.
Effettivamente il gufo ha una valenza simbolica ambivalente. Associato alla morte fin dai tempi dei sumeri, anche per i romani e i greci antichi, esso era ritenuto portatore di cattiva sorte e di sventure. A Roma si pensava, addirittura, che se un gufo compariva sul Campidoglio si dovesse lavare il posto con acqua e zolfo per scacciare le entità negative che aveva portato con se. Eppure questo rapace notturno inizialmente pare fosse associato alla Dea Atena (o Minerva per i romani), la divinità della sapienza e, forse anche per questo, lo si ritrova spesso nelle sigle degli editori o delle librerie. Così come per i nativi americani del nord-ovest era di segno positivo, infatti lo inserirono tra gli animali totemici perché credevano fosse il creatore della notte, quindi simbolo di saggezza, perspicacia e preveggenza.

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