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Collana in cordino cerato con scudo spartano

35,00

Disponibilità: 3 disponibile

Collana in caucciù con scudo spartano e capicorda in bronzo (1,73 gr), cordella cerata e smalti in resina.

Laccio del bracciale: regolabile

Dimensione ciondolo: Ø 16 mm, spessore 5 mm

3 disponibili

Descrizione

Il ciondolo raffigurante lo scudo spartano è stato prototipato a mano con lastre e fili in cera. E’ stata ricavata la forma desiderata a scudo dalla lastra poi con la fiamma della spiritiera ed uno specillo è stata riscaldata dell’altra cera per poterla modellare e formare i dettagli in rilievo. I capicorda sono stati ricavati dalla cera con lime e frese. Poi con un processo di microfusione lo scudo e i capicorda sono stati riprodotti nel materiale desiderato. A quel punto il ciondolo è stato sottoposto a rifinitura totale sempre con l’aiuto di frese, lime e carte abrasive (dalla grana più grossa alla più fine) per togliere ogni imperfezione. Dopo è stato passato alla lucidatrice prima con spazzola in crine e pasta gialla a velocità minima (per togliere gli ultimi graffi rimasti) e poi a velocità massima (per rifinire il tutto); abbiamo quindi sostituito il crine con la spazzola in cotone morbido e usato il rossetto (ossido di ferro) per lucidarlo di nuovo, prima a velocità minima e poi a velocità massima. Ogni passaggio è stato quindi ripetuto per ciascun pezzo. E’ stato lavato tutto in acqua calda e sapone per gioielli (nell’ultrasuoni, macchinario che con scariche di ultrasuoni lava accuratamente l’oggetto) e fatto asciugare ricoprendolo con della sabbia specifica. Lo scudo è stato smaltato e lasciato ad asciugare per diverse ore. Il ciondolo quindi è stato assemblato con la cordella e i capicorda del rispettivo metallo.

Ciondolo a forma di scudo spartano

L’idea di questa collana nasce dal mio desiderio di contribuire a ricordare le memorabili imprese degli opliti, i cittadini-soldato nella Grecia Antica.
L’optilita spartano era il miglior soldato che il cittadino greco potesse essere; era dotato non solo del giusto addestramento, di organizzazione e coraggio personale, ma anche di un forte legame e un forte senso di fiducia verso i commilitoni; un’eccezionale esempio di economia di sforzi; per fare un oplita servivano non solo consistenti risorse materiali, in quanto l’armatura o panoplia difensiva completa era costosissima, ma anche una forza bruta non indifferente per sostenerne il peso, che andava dai 15 ai 20 Kilogrammi circa. Il cittadino greco dedicava tutto il denaro che possedeva pur di difendersi, e anche quando non disponeva di molto, ciò di cui non poteva fare assolutamente a meno era l’hoplon, l’elemento principale della panoplia spartana; l’hoplon (da cui il nome oplita) era un ampio scudo rotondo, spesso riccamente decorato e personalizzato, che in qualche modo identificava il tipo di soldato. Assai simbolica era la cerimonia della consegna dello scudo; le mogli e le madri dei soldati si vestivano di bianco e col capo velato si disponevano davanti allo schieramento dei soldati in partenza per una battaglia e, uscite dai ranghi al suono di un corno deponevano lo scudo ai piedi del marito o del figlio, questi lo raccoglieva e lo infilava al braccio mentre le donne in coro declamavano la formula “Torna con questo o sopra di questo”; l’incitazione sottintesa nella formula era “Sei un soldato spartano, non tornerai che con esso da vincitore o sopra di esso, come corpo morto riportato dai commilitoni”. Quando, durante la guerra del Peloponneso, il soldato spartano Brasida morì, alcuni abitanti della vicina città si recarono dalla madre e lodando molto il figlio affermarono che Sparta non aveva altri uomini come lui; lei allora rispose serissima e sicura che per quanto il figlio fosse stato bello e coraggioso Sparta aveva molti uomini più belli e più forti di lui ….. anteponendo così il buon nome della patria alla fama del figlio.

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