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Orecchini a bottone in argento 925% con zirconi bianchi mobili

89,00

Disponibilità: 5 disponibile

Orecchini a bottone in argento rodiato 925% (3,73 gr) con zirconi bianchi (taglio brillante).

Dimensioni: 19x25x6 mm

5 disponibili

Descrizione

Gli orecchini sono stati prototipati in metallo al banchetto. È stata fatta una fusione d’argento alla forgia e lasciata raffreddare; portata al laminatoio manuale ne è stata ricavata una lastrina; con un compasso a punta sono stati tracciati due cerchi e suddivisi in otto parti e uno dei triangoli è stato traforato con il seghetto; in seguito sono stati tracciati altri due cerchietti più piccoli ed è stato rifinito con lime e carte abrasive (dalla grana più grossa alla più fine) fino ad ottenere l’effetto specchio. I cerchi grandi sono stati intagliati lungo la suddivisione e con delle pinze è stata data la forma conica. Sono state tagliate quattro strisce e su una, alle sue estremità, sono state saldate due palline d’argento, una che funge da pendolo per far muovere il castone e l’altra che collega il cerchio grande con quello piccolo. Con un filo da 0,80 mm è stato creato il castone con un perno e con una fresa è stato fatto un foro al centro del cerchio grande, il castone è stato inserito nel cerchio conico insieme alla fascetta col pendolo, e dopo aver saldato, il tutto è stato messo in acido per togliere le impurità dovute alla fiamma. È stato poi saldato il perno (per il lobo) dietro il cerchio piccolo e rimesso in acido. Successivamente è stato rifinito il tutto con lime, frese e carte abrasive (dalla grana più grossa alla più fine), e passato un gommino per togliere eventuali imperfezioni. Una volta incastonati i zirconi è stato portato a lucidare, prima con spazzola in crine e pasta gialla (a velocità minima per togliere gli ultimi graffi rimasti e a velocità massima per rifinire il tutto) ed in seguito con spazzola in cotone morbido e rossetto d’ossido di ferro (sia a velocità minima che a velocità massima). È stato, quindi, lavato con acqua calda e sapone per gioielli (nell’ultrasuoni, macchinario che con scariche di ultrasuoni lava accuratamente l’oggetto), fatto asciugare immergendolo nella sabbia specifica ed infine, sottoposto a rodiatura, o bagno galvanico.

Orecchini a bottone in argento 925% con zirconi bianchi e parti mobili

Ciò che inizialmente colpisce di questi orecchini a bottone è la loro stravagante forma a parabola ma, basta vestirli, o vederli sfoggiati su un paio di orecchie qualsiasi, per innamorarsene. Frutto di grandi riflessioni e calcoli su base fisica, il cono a sette lati, in cui alloggia lo zircone e al quale interno esso si muove e ruota (grazie al peso posto sotto sul retro), è stato lucidato a specchio per creare ad amplificare, ad ogni cambiamento di stato (anche solo impercettibile) della pietra, un gioco di luci e riflessi davvero magnifico.
La riflessione è il fenomeno per cui il raggio luminoso incide su una superficie variando la propria direzione di propagazione. Il raggio si dice incidente quando, appunto, incide la superficie e crea un angolo di incidenza con essa; si dice, invece, riflesso quando esce dalla superficie e crea un angolo di riflessione. Negli specchi parabolici viene associato un punto, detto fuoco, che ha due proprietà: secondo la prima, i raggi emessi da una sorgente puntiforme posta nel fuoco si riflettono sullo specchio, in modo da allontanarsi in un fascio di raggi paralleli; per la seconda invece, i raggi che arrivano paralleli all’asse ottico, dopo che sono stati riflessi, si intersecano tutti nel fuoco dello specchio. Ecco perché questi sono specchi spesso utilizzati per accumulare energia solare.
L’energia alla quale tendevo, nel caso di questi orecchini a bottone, era quella luminosa, desideravo che il gioiello ingabbiasse quanta più luce possibile per poi restituirla alla percezione visiva umana in maniera scintillante, se non quasi abbagliante. Penso di essere riuscito a compiere quanto desideravo ma, come spesso accade, so bene che posso fare di meglio. In fondo, se si può migliorare perché non farlo? Dunque anche la collezione Brillanti in Movimento, come altre, è quel che oggi si definisce un “work in progress”.

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