Descrizione
Il ciondolo è stato prototipato a mano con lastre e fili in cera. E’ stato utilizzato uno specillo con lama per intagliare la foglia e uno specillo a punta con la fiamma (spiritiera) per i contorni. Attraverso un processo di microfusione è stato portato il ciondolo in argento e rifinito al banchetto. La maglia è stata ricavata da una cerniera media (semilavorato in argento) ed è stata saldata dietro alla foglia. Rifinito con carte abrasive (dalla grana più grossa alla grana più fine) e gommini (per togliere eventuali spigoli presenti sulla punta della foglia), con una fresa a punta piccola sono stati praticati dei fori al centro ed è stato, quindi, portato a lucidare, prima con spazzola in crine e pasta gialla (a velocità minima per togliere gli ultimi graffi rimasti e a velocità massima per rifinire il tutto), ed in seguito con spazzola in cotone morbido e rossetto d’ossido di ferro (sia a velocità minima che a velocità massima). Una volta lucidato è stato lavato con acqua calda e sapone per gioielli (nell’ultrasuoni, macchinario che con scariche di ultrasuoni lava accuratamente l’oggetto) e fatto asciugare ricoprendolo con sabbia specifica. Poi, con l’aiuto di una microfiamma sono stati inseriti tre fili con le pietrine e sono stati bloccati con dei pallini dietro al ciondolo. E’ stato rifinito con i gommini ed infine sottoposto a rodiatura (o bagno galvanico). Gli smalti in resina sono stati applicati cercando di mantenere il più possibile verosimile la somiglianza con il fiore reale e lasciati asciugare sotto la lampada per diverse ore.
Anthurium Rosso: le frecce di cupido
A differenza di tutti gli altri ciondoli della collezione Fiori, l’Anthurium rosso è un gioiello artigianale nato su richiesta di un mio carissimo amico. Venne da me in bottega per un saluto e guardandosi intorno scorse la collezione Fiori in una delle mie vetrinette. A quel punto mi chiese se potevo realizzare per lui un altro fiore, quello preferito dalla sua ragazza, ossia un Anthurium. A dire il vero quel nome strano, lì per lì, non mi diceva niente ma mi preparai a fare una ricerca ed accettai di creare un nuovo soggetto floreale per conto di un amico sincero ….. ed innamorato.
Il nome Anthurium deriva dal greco “anthos” e “oura” e significa “fiore di coda”. Da sempre viene associato ai più alti sentimenti quali amore e amicizia. Nell’antica Grecia questi fiori erano considerati le frecce di Cupido (o Eros per i romani), quelle che il dio dell’amore scagliava contro le persone per farle innamorare; certo la loro forma a cuore aperto ha di sicuro favorito tali credenze e non solo …. la stessa ragione ha reso l’anthurium rosso simbolo d’ospitalità e un’unicità tropicale, visto che non ne esistono altre di piante tropicali dalla forma tanta particolare. Inoltre il fatto che i suoi colori siano vivaci e lucidi lo rende emblema della bellezza eterna e seducente. La vera particolarità di questo fiore è nella sua struttura. Ciò che, infatti, normalmente si crede sia il fiore e che ci incanta con i suoi colori, in realtà è un enorme ed unica foglia, detta spata, dalla quale nasce lo spadice tubiforme a forma di spiga, ossia l’autentico fiore. Altra curiosità è nella sua composizione, esso infatti contiene cristalli di calcio ossalato che sono tossici se vengono ingeriti ma, gli indigeni dell’America equatoriale ne usavano l’estratto per curare artriti, reumatismi e crampi.
“L’artista è il confidente della natura; i fiori portano avanti un dialogo con lui attraverso la graziosa piega dei loro steli e le sfumature armoniosamente tinte dei loro petali. Ogni fiore ha una parola cordiale che la natura dirige verso l’artista”
Auguste Rodin