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Libera: ciondolo da donna in argento con zirconi

119,00

Disponibilità: disponibile

Ciondolo con catenina ed inserti in argento rodiato 925% (12,41 gr), zirconi bianchi (taglio brillante), smalto in resina rosa e gommini.

Dimensioni ciondolo: 220x30x180 mm

Misura catenina: 800 mm regolabile

Descrizione

Il ciondolo da donna in argento con zirconi bianchi è stato prototipato a mano, sia con fili e lastre in cera e cera plastica a gocce, che in cera limabile; con la fiamma di una spiritiera e gli specilli i fili sono stati modellati per dare una struttura e con la cera plastica per definire il corpo. Tramite un processo di microfusione il pezzo è stato, prima portato da cera a metallo e dopo rifinito con frese e carte abrasive (dalla grana più grossa alla grana più fine). Al banchetto, con la cera limabile, è stato modellato sia l’inserto in argento da introdurre nella collana, sia la tavoletta dell’altalena, e su di questa, poi, sono stati praticati dei fori. Il tutto è stato rifinito con lime, frese e carte abrasive. L’inserto in argento è stato incastrato nella pece e con frese e bulino sono stati incastonati i zirconi. Il pezzo quindi, è stato lucidato, prima con spazzola in crine e pasta gialla (a velocità minima per togliere gli ultimi graffi rimasti e a velocità massima per rifinire il tutto) ed in seguito con spazzola in cotone morbido e rossetto di ossido di ferro (sia a velocità minima che a velocità massima). Una volta lucidato è stato lavato con acqua calda e sapone per gioielli (nell’ultrasuoni, macchinario che con scariche di ultrasuoni lava accuratamente l’oggetto) e fatto asciugare ricoprendolo con sabbia specifica. Tutti i componenti,tranne la catenina, infine, sono stati sottoposti a rodiatura e una, volta assemblato, è stato applicato lo smalto e lasciato asciugare il tempo necessario.

Ciondolo da donna in argento con zirconi bianchi ispirato ad Erigone

La donnina all’altalena che indossa un costume minuto e tieni i capelli al vento non poteva che chiamarsi Libera. Come tutte le microsculture realizzate fino ad ora, il peso del ciondolo in argento è interamente tenuto da una catenina in argento lavorata che, dopo aver girato il collo, raddoppia e converge su un saliscendi di brillantini bianchi (zirconi bianchi) per poi raddoppiare di nuovo. Le due parti così divise scendono parallele a formare le corde dalle quali pende l’altalena e alle quali è attaccata Libera. Il fatto che la catenina del ciondolo e le corde dell’altalena siano la medesima cosa è importante perché non volevo che la prima avesse solo un’utilità funzionale, desideravo entrasse a far parte del complesso, che ne fosse elemento integrante, attrice e non solo comparsa! Per garantire la riuscita anche estetica di quest’effetto ho utilizzato una catenina, la cui lavorazione specifica tende a donarle una conformazione particolare, molto simile alla trama delle corde spesse di juta resistente.
Quando De Andrè cantava

“Ho visto Nina volare tra le corde di un altalena, un giorno la prenderò come fa il vento alla schiena”

ho sempre voluto pensare si riferisse un po’ anche ad Erigone e al suo triste mito. La giovane e bellissima fanciulla, amante di Dionisio, finì per impiccarsi ad un albero per l’orrenda cattiveria che gli Ateniesi avevano consumato contro il padre Icaro, uccidendolo per aver inventato una bevanda, il vino, che provocò loro uno stordimento così strano ed incomprensibile da essere associata a del veleno. Dionisio allora, per vendicare la sua amata ed il padre, gettò una maledizione sulla città: tutte le fanciulle rimasero ipnotizzate dal movimento ondulatorio del corpo senza vita di Erigone ed iniziarono ad impiccarsi a loro volta; il suicidio di massa delle giovani ateniesi ebbe fine solo quando qualcuno pensò di permettere quel movimento nel vuoto tutelando l’incolumità ed inventò l’altalena.
Libera forse è una di quelle fanciulle che si salvarono dalla maledizione di Dionisio grazie ad un’invenzione ludica. Essa si libra nell’aria tranquilla, assaporando quella vertigine che le procura la rincorsa verso il cielo, il repentino crollo verso terra e l’incanto di un altro sollevamento. Libera non teme, anzi ricerca, quei brividi che la strappano dal mondo razionale e la portano sull’orlo dell’imponderabile!

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